giovedì 30 giugno 2011

Lo zen e l'arte della comprensione del "Nepali Way"

Nonostante la lontananza geografica e le differenze socio-culturali, il Nepal e l'Italia hanno qualcosa in comune. Una burocrazia lenta e nebulosa, pochissima trasparenza, tantissima corruzione...è bello sentirsi a casa!!!
Il Nepal rilascia un visto turistico per un massimo di 5 mesi all'anno, se vuoi stare di più devi ottenere un worker o study o business visa.
E qui comincia l'avventura:
Se lavori nella cooperazione internazionale la tua ong deve semplicemente investire 100.000$ e ti danno il business visa, il che non è realmente un'opzione almeno che non lavori per Unicef o Save the children.
Puoi richiedere un worker visa e, grazie gente che conosce gente, dopo un mese circa e 1000 euro risulti lavorare in una impresa edile o in un centro riparazione computer! Mhhh, grazie al fatto che il Paese è un casino, non esiste un controllo post-rilascio, ma potrebbe avvenire in futuro.
Allora ho pensato allo study visa.
Ha a che fare con l'educazione e la cultura in generale, serve per studiare o insegnare.
Devi dimostrare di frequentare un corso di nepalese di insegnare presso qualche scuola e devi ASSOLUTAMENTE ottenere la "no objection letter" dal tuo consolato, ovviamente dietro pagamento.
Ho vagato in Durbar Marg per mezz'ora sotto la pioggia alla ricerca del benedetto consolato, ubicato in un orribile palazzone grigio e marrone. La scazzatissima consolessa nepalese mi ha liquidato in un secondo dicendomi che dal 2008 non rilasciano più "no objection letter". Ho provato a fare una timida domanda e lei, puntando lo sguardo alla porta mi ha congedato con un sorriso di pietra.
Guardo le bandierine colorate svolazzare al vento e organizzo gli incontri per la prossima settimana.
Om Shanti Om!

domenica 26 giugno 2011

Il sud




Il Nepal suggerisce montagne, il tetto del mondo, cime innevate, sherpa e yak.
E invece no, o meglio non solo.
Il Terai, la fascia sud del Paese che confina con l'India è pura jungla con temperature che raggiungono i 40° e,  un tasso di umidità del 100% durante la stagione delle piogge.

                                                                               
                                                   


Sono stata ad Hetauda per conto della O.N.Ginglese Oursansar, www.oursansar.org
Ho conosciuto un volontario inglese e visitato la scuola che beneficia del progetto.








domenica 19 giugno 2011

La seconda volta non si scorda mai.

Ciao amici,
sono finalmente arrivata a Kathmandu.
L'emozione della prima volta è niente comparata alla seconda.
Varcata la soglia dell' aereoporto, il ring road mi ha dato il benvenuto con il suo caldo abbraccio di tubi di scappamento, il fiume Bagmati mi ha salutato con il suo inconfondibile odore malato e il continuo sottofondo di clacson e traffico ha iniziato a martellarmi le orecchie.
Anche l'altra faccia di Kathmandu mi accolto con le sue bandierine al vento, il profumo di spezie ed incenso, le rinfrescanti piogge monsoniche e i magnetici occhi del Buddha che dominano la collina di Swayambhunath.
In un Paese dove per dire si, fanno no con la testa è subito chiaro che l'interpretazione della vita è completamente diversa ma io qua mi sento a casa, un sentimento di familiarità diverso da quello che provo davanti ai frittini della Maria sul Trasimeno o alla vista dell'originaria pianura padana. Ma è davvero un sentimento di familiarità ed è per questo che sono così felice di essere tornata.
Un abbraccio a tutti voi,
Vittoria

venerdì 10 giugno 2011

LET'S START

Cari amici,
questo è il blog con il quale vi terrò aggiornati sulla nuova avventura nepalese targata HUMAN TRACTION.