sabato 29 dicembre 2012

Everything will be alright in the end... if it's not alright then it's not yet the end.


Alla fine andrà tutto bene, se non va bene non è ancora la fine.
Questa, secondo me,  è la frase piu bella di Marigold Hotel, tenerissimo film che tra shock culturali, emotivi ed alimentari, narra le avventure di un gruppetto di pensionati inglesi che si trasferisce in India. È la frase che mi ripeto spesso in questo periodo.
La fine della costruzione del tetto per il nuovo ostello è stata rimandata a primavera. Mi è dispiaciuto tanto, cosi tanto da non riuscirne a scrivere. So che dovrei aggiornare il blog anche quando le notizie sono spiacevoli ma, detto tra noi, a chi piace dar brutte notizie­­? Quante volte per la frustrazione ho lasciato la pagina in bianco, rimandando a quando avrei trovato le parole giuste. Lo so è una stupida giustificazione e le parole giuste infondo sono la verità. Ovvero che nonostante il supporto ed il calore di tanti amici, la parte operativa sul campo di Human Traction è,  per ora, limitata a poche persone. Saremmo voluti tornare in Nepal a Novembre ma disguidi personali di varia natura hanno fatto slittare la partenza ai primi di Marzo. Io, per esempio, sono tornata in Italia dopo un anno e mezzo di volontariato con il cuore pieno e le tasche vuote. Dato che sono choosy, sono emigrata in Inghilterra per qualche mese di lavoro che mi darà la possibilità di finanziare il mio ritorno in Nepal. Anche i miei compagni di avventura si stanno preparando e tra poco saremo tutti pronti a partire per donare la casa che meritano ai nostri piccoli amici.                            
Nel frattempo non ci siamo fermati e qui vogliamo ringraziare la Cascina Codemonte di Novara che ha organizzato una cena di beneficenza a nostro favore. 
Un abbraccio a Giuia T. che ha trascorso un mese con i nostri ragazzi ad Alapot e sta preparando un post per raccontarvi la sua esperienza. Personalmente, ringrazio immensamente Skype che mi da la possibilità di parlare con i ragazzi tenendo vivo il nostro rapporto in questi mesi di distanza forzata. Le nostre chiamate sono rapide e girano sempre intorno alla stessa domanda: “quando torni? Ci manchi tanto” e alla stessa risposta: “torno a marzo, anche voi mi mancate tanto”. La prima volta che li ho sentiti per telefono è stata un’emozione forte e ho pianto tanto, la seconda meno, ora non mi commuovo (quasi) più e l’amore che mi trasmettono mi rallegra in questi mesi di piovoso lavoro inglese che ci separano.
Un abbraccio a tutti amici, con l’augurio che il 2013 sia per tutti l’inizio di una radiosa era.
Mia

Giulia T. con i ragazzi