Ciao HT followers, sono Catia da due settimane sono di nuovo in
Italia. Scrivere del Nepal è difficile e altrettanto necessario. Difficile
perché sono indescrivibili le emozioni provate in un posto così diverso dal mio
paese d’origine eppure così umanamente vicino e caldo. La necessità deriva dal
fatto che, nonostante il Nepal non sia mai stato sotto i riflettori, se non per
eventi catastrofici e sconcertanti come il terremoto dell’Aprile 2015, è un
Paese che in questo momento vive una “catastrofe umanitaria” dovuta ad
un’assurda politica di “embargo” ufficioso imposto dall’India.
E’ facile intuire che, vista
l’assenza di ferrovia e di sbocchi sul mare, non avere benzina in Nepal
comporta una serie di difficoltà che vanno al di là di ogni immaginazione.
Tutto, e dico tutto, è influenzato da questa mancanza. Ed ogni piccolo
risultato raggiunto, anche quello che potremmo ritenere scontato, si conquista
con grandi sforzi ed è causa di immensa gioia.
Perché, anche in momenti come questo, noi tutti volontari di Human
Traction e i ragazzi non ci fermiamo!

L’inverno è arrivato anche a Lilliput, così abbiamo provveduto a fornire ai nostri piccoli amici tutto l’abbigliamento necessario. Due dei nostri volontari hanno visitato la casa d’origine del più grande dei nostri ragazzi e, trovandola in condizioni disastrose, causa terremoto, si è deciso di finanziarne la ricostruzione.
A tutti coloro che ci seguono vorrei trasmettere la gioia che si prova nel guardare i ragazzi crescere, guardarli negli occhi mentre noi tutti li sorreggiamo nel loro andare avanti, sforzandoci di non fargli mancare nulla. Personalmente ho ricevuto tanto da loro e sicuramente, in questi 2 mesi a Lilliput, abbiamo raggiunto così tanti traguardi grazie a voi e ai vostri sforzi. Andate avanti, andiamo avanti! Un grazie a tutti voi e a Human Traction! Stay tuned!