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Giulia T. con i ragazzi |
sabato 29 dicembre 2012
Everything will be alright in the end... if it's not alright then it's not yet the end.
martedì 4 settembre 2012
Rientro
martedì 31 luglio 2012
http://www.youtube.com/watch?v=MvheIobye2g&feature=youtu.be
Namastè
mercoledì 4 luglio 2012

Presto avrà un angolino tutto per sè ed esprime la sua gioia e riconoscenza inseguendoci per la scuola con un piatto di dal bhat praticamente a tutte le ore del giorno!
Il tempo vola, è un anno che sto in Nepal e sei che vivo a Lilliput con i ragazzi. Il mio visto scade ad agosto e tornerò in Italia qualche mese. Un po' di mare, il calore della famiglia, degli amici e di un uomo meravigioso che mi aspettano rendono l'idea del rientro e del distacco dai ragazzi meno dolorso.



Namastè.
mercoledì 27 giugno 2012
Pronti, partenza, via!
Amici, fratelli, sorelle, sostenitori e new entry come al solito chiedo venia per la latitanza online.
Lo spirito di Steve Jobs ci rema contro e di nuovo il computer è stato K.O per un paio di settimane. Noi invece siamo andati avanti alla grande grazie all’ arrivo di Clara e Giona.
Clara l’abbiamo conosciuta alla cena sociale organizzata a febbraio a Romentino e ha deciso di passare le sue vacanze qui da noi. Grazie alla sua fantasia a scuola abbiamo fatto il didò per i più piccoli, origami di pappagalli, rane che saltano e disegni. Di sabato le ragazzine senza famiglia ospiti della Bayoca (la nostra scuola) hanno giocato a fare le estetiste a casa nostra tra smalti colorati e mollette per i capelli.
A fine giornata non si sapeva se erano più soddisfatte le bimbe o Clara con lo smalto fiammante e una treccia che neanche un parrucchiere avrebbe fatto di meglio! Insomma le forze yin di H.T al servizio della pedagogia e del tempo passato con i bimbi. Le forze, o per meglio dire, la forza yang di Giona a servizo della costruzione della casa.
Eh già, la verità e che io da sola, donna bianca dalle ridotte capacità manuali, in Nepal la casa per i bambini la costruivo tra 100 anni. Sarà l’Asia, saranno le differenze culturali, le barriere linguistiche, sarà il dalbath(!) ma qui una cosa semplice diventa difficile, una cosa mediamente complessa come la costruzione di una casetta ad un piano diventa un’avventura epica a tratti surreale. Per esempio in un post precedente vi ho raccontato della difficoltà di reperimento dei sacchi di riso in un Paese che mangia solo riso, quindi secondo voi, i tondini di ferro da edilizia e qualsiasi altra cosa che noi misuriamo in metri, loro che fanno? La pesano! E poi quando finalmente si comincia a capirsi, loro “ragionano” in piedi e pollici. Altra mission quasi impossible è stata trovare la squadra di operai per fare la gettata di cemento perché un gruppetto di uomini è impegnato da un’altra parte, altri stanno nei campi, c’è chi non ha voglia e chi è ubriaco già dalla mattina presto. Insomma un’epopea ma va bene così perché se fosse tutto facile non ci sarebbe gusto, e qui invece di gusto ce ne è tanto!
Dopo un inizio a singhiozzo, da un paio di giorni i lavori sono iniziati a ritmo sostenuto, la squadra di muratori nepalesi che abbiamo trovato secondo me è di origini bergamasche perché lavorano come dei treni dalla mattina alla sera! A breve un post di Giona con le foto del work in progress.
Piccoli falegnami crescono La legna per il tetto
Colgo l’occasione per ringraziare Silvana, Lino e Giacomo, i nostri amici di La Spezia che ci hanno sostenuto con una massiccia donazione. Grazie di cuore.
martedì 29 maggio 2012
Pasta che ti passa

giovedì 10 maggio 2012
Piccolo aggiornamento
mercoledì 2 maggio 2012
Bistare Bistare
giovedì 5 aprile 2012
Bamboo!

martedì 27 marzo 2012
Full Metal Carriola

Namastè amici,
Carriola in nepalese si dice trenta chili di ferro, composti in maniera hardcore con saldature a vista e una ruota recuperata chissà dove! Portarci la ghiaia è faticoso tanto quanto è bello vedere i ragazzi che fanno a gara a chi può riportarla indietro vuota, dandosi il cambio lungo un percorso ad ostacoli, tra gradini, buche e pozze di liquami. Sunita, oggi ha trovato lo spazio per divertirsi nel momento in cui i ragazzini hanno giustamente abdicato alla corsa a ostacoli in favore di una bella partita di calcio! Ha preso il controllo del mezzo con un sorriso enorme e l’ha spinto con diligenza e concentrazione. Si è fatta da parte con timidezza in tutti quei passaggi in cui il mio aiuto era imprescindibile, chiedendomi una mano con due occhioni enormi, dal basso all’alto, ma solo per poi imporsi, con composta serietà, di nuovo al comando della carriola. Bellissimo insegnarle a sterzare a destra e a sinistra e vederla felice di riuscirci da sola! Dopo l’ultimo viaggio mi ha accompagnato a recuperare la pala lasciata al cumulo di ghiaia e all’inizio dell’edificio della scuoòa mi ha detto qualcosa che non ho capito, ma il suo ditino parlava chiaro: io passo da dietro, tu da davanti, ci vediamo in fondo! Ho fatto una corsetta e l’ho trovata sul muretto, lo sguardo alla mia direzione, pronta a saltare con uno splendido sorriso non appena avessi girato l’angolo,! Era dispiaciuta che me ne andassi a casa, ma ci siamo detti con serietà che ci saremmo ritrovati domani mattina, pronti a ricominciare il gioco...see you!
domenica 25 marzo 2012
Gettando le fondamenta

Un lungo lunghissimo viaggio, seguito da un lungo sonno ristoratore ed eccomi a far parte di una comunità indubbiamente colorata e sorridente! Già dal primo giorno si entra attivamente all’interno del progetto: è in corso la costruzione della casa per i bambini della scuola e da subito si lavora fianco a fianco, a scavare le fondamenta e a riempirle di ghiaia per poi andare a salire coi sacchi di sabbia, che arriveranno nei prossimi giorni. Probabilmente è la dimensione di bisogno che subito ti accoglie, o il fatto di essere in mezzo alla natura, che mi ha sempre comunicato una sensazione di pace anche nel lavoro, ma la fatica non pesa e la presenza dei ragazzi intorno a noi, che fanno a gara a chi può aiutarci di più, è una fonte di energia continua! E’ Bello vedere come ognuno è ansioso di rendersi utile e fare la sua parte, ma soprattutto come la dimensione del lavoro venga assolutamente percepita come un gioco! Una domanda che ci è sorta ricorrente è chi stesse in realtà aiutando chi, e una lezione preziosissima è sicuramente riuscire a vivere ludicamente tutti quei momenti che nella nostra cultura sono percepiti come lavoro, e quindi fatica nel senso più brutto e abbruttente del termine. In realtà traspare chiaro, dalla gioia e dall’entusiasmo di tutti questi festanti ragazzini, che ogni attività umana costruttiva porta con sè una carica di energia creativa, che può essere vissuta come un percorso per costruire se stessi, per rapportarsi agli altri e scoprire i propri limiti e le proprie attitudini e prerogative: svelare se stessi a poco a poco. Il gioco è perfetto terreno fertile per questo genere di crescita, costellato di sorrisi e risate, lascia stanchi senza saperne precisamente il perché, dal momento che la soddisfazione e il divertimento rendono la fatica relativa. Un primo impatto assolutamente positivo quindi, che lascia spazio aperto alla voglia di continuare a giocare a costruire qualcosa di davvero importante, non solo sul piano materiale per chi ha di meno ma anche sul piano umano, per dare vita a un nuovo rapporto col nostro modo di percepire la realtà! Andrea
lunedì 12 marzo 2012
Happy Holi!!
lunedì 6 febbraio 2012
Aiuta un Nepalese...mangia Piemontese
venerdì 27 gennaio 2012
Novità 2012
