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martedì 30 aprile 2013

APRILE, DOLCE COSTRUIRE

Ciao amici,
come corre il tempo! Il calendario mi dice che siamo a fine Aprile. Mi sembra letteralmente di essere tornati ieri quando con la casa eravamo a questo punto:











Dopo due mesi di dedizione e sudore...





















...siamo arrivati a questo punto!



















Siamo felicissimi, i bambini non stanno più nella pelle e non vedono l'ora di trasferirsi a casa nuova. Ogni giorno chiedono quanto tempo manca al fatidico giorno. Per arrivarci
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domenica 7 aprile 2013

Extreme Makeover: Hostel Edition


ERRATA CORRIGE: questo post era stato pubblicato con strafalcioni dei quali mi vergogno profondamente.
A misera discolpa vi informo che il nuovo PC, provvidenziale dono di un caro amico di HT, non capisce l'italiano e non ha i nostri accenti quindi scrivo sempre con gli apostrofi. Grazie :)


Ogni volta che mi metto a scrivere scorrono pensieri, foto, momenti, risate e sensazioni che sulla carta appaiono sbiadite e rimpicciolite. Penso a voi amici che ci leggete, vorrei potervi teletrasportare qui, presentarvi i piccoli grandi protagonisti di questa meravigliosa avventura e farvi vivere un po' i ritmi e le dinamiche della vita da villaggio nepalese. Ti svegli col sole ed il suono delle campanelline delle varie "puja" induiste mattutine, passeggi in un mare verde di grano e campi per andare a far colazione con i bambini a scuola da nonna papera che ti spadella mezzo chilo di riso alle nove della mattina e con la pancia piena vai giu' di martellate, chiodi, legno grezzo che diventa tavole, che diventano un tetto  in un armonia di lavoro, divertimento e tempo speso bene che ti dimentichi che e' domenica, di Pasqua. Me lo ha ricordato Ankit. "Happy Easter Mia". Sei cattolica? Mhh, diciamo di no. Credi in Dio? Mhh, diciamo di si. Con un sorriso ed uno sguardo vispo che avreste dovuto vederlo spara il domandone: se Dio ha creato tutto, chi ha creato Dio? Così ti ritrovi a parlare di teologia e vita con un bambino di 9 anni che ti affascina e coinvolge come fosse grande. Non so se e' una questione di latitudine o di generazione ma questi bambini e ragazzi sono davvero speciali. Ogni giorno mi sorprendono con le loro attenzioni ed i loro ragionamenti arguti, sempre allegri ed attenti a tutto quello che succede intorno. Ed ora succede che un gruppo di amici venuti da lontano sta costruendo una nuova casa per loro. Vedendo il tetto che prendeva forma e' scoppiata la baraonda del dove mettiamo i letti, chi dorme dove e con chi. L'entusiasmo e' nell'aria e sorregge Giona, Oscar e Tia mentre lavorano in bilico sulle travi. 



Ieri un momento Fantozzi li ha colti di sorpresa mentre fissavano i pannelli. Una tempesta di vento annacquata si e' quasi portata via lamiera e ragazzi che stoicamente hanno lavorato fino al tramonto.
Norme di sicurezza ISO zeromila! A tratti mi viene un po' paura ma come direbbero i Blues Brothers, "siamo in missione per conto del Signore" e va tutto bene. Un abbraccio forte da tutti noi a tutti voi.





giovedì 5 aprile 2012

Bamboo!


Buongiorno amici,
in attesa del materiale che ci serve per la costruzione della casa, ci stiamo concentrando sulla pulizia della zona sottostante i bagni. Tra erbacce e plastica, da un lato si accumula in una pozzetta lo scarico della cucina e della doccia, tanta acqua relativamente pulita, dall'altro una piccola puzzolente "pappetta nera" risultato di una faglietta nella fossa settica che emana odori nauseabondi dando un aria squallida a tutta la zona.Armati di pazienza e pala abbiamo ripulito tutto e piantato una ventina di bambù. Questa stupenda piana autoctona ama vivere in terreni umidi, scientificamente parlando non teme la cacca ed è perfetto per assorbire l'acqua e ripulire il terreno. E' una pianta infestante e in poco tempo dovremmo riuscire ad avere il nostro boschetto fitodepurativo in azione!!
















domenica 25 marzo 2012

Gettando le fondamenta


Namastè amici,
sono felice perchè tutto procede bene! Sono finalmente arrivati i primi volontari e con loro abbiamo iniziato a scavare le fondamenta della nuova casa per i ragazzi.
Nel frattempo abbiamo avuto la fortuna di incontrare un americano che costruisce case e scuole con la tecnica dei sacchi di terra! http://www.edgeofseven.org/phuleli.html Ci ha dato tanti consigli utili confermando la nostra speranza che "si può fare!" Costruire con questo metodo non richiede abilità o specializzazioni particolari. L'ingrediente fondamentale sarà il buon vecchio olio di gomito per riempire e montare i sacchi come un Lego.
Ci vorrà anche tanta pazienza e un po' di fortuna per affrontare i piccoli, grandi problemi, di trasporto, logistica, contrattazione e comprensione italo-nepalese che sicuramente incontreremo durante il nostro cammino ma siamo pronti!
Di seguito le impressioni di Andrea, il primo volontario che vi scrive sul blog per cercare di raccontarvi e trasmettervi qualcosa di questa stupenda esperienza nepalese.
Buona lettura!



Un lungo lunghissimo viaggio, seguito da un lungo sonno ristoratore ed eccomi a far parte di una comunità indubbiamente colorata e sorridente! Già dal primo giorno si entra attivamente all’interno del progetto: è in corso la costruzione della casa per i bambini della scuola e da subito si lavora fianco a fianco, a scavare le fondamenta e a riempirle di ghiaia per poi andare a salire coi sacchi di sabbia, che arriveranno nei prossimi giorni. Probabilmente è la dimensione di bisogno che subito ti accoglie, o il fatto di essere in mezzo alla natura, che mi ha sempre comunicato una sensazione di pace anche nel lavoro, ma la fatica non pesa e la presenza dei ragazzi intorno a noi, che fanno a gara a chi può aiutarci di più, è una fonte di energia continua! E’ Bello vedere come ognuno è ansioso di rendersi utile e fare la sua parte, ma soprattutto come la dimensione del lavoro venga assolutamente percepita come un gioco! Una domanda che ci è sorta ricorrente è chi stesse in realtà aiutando chi, e una lezione preziosissima è sicuramente riuscire a vivere ludicamente tutti quei momenti che nella nostra cultura sono percepiti come lavoro, e quindi fatica nel senso più brutto e abbruttente del termine. In realtà traspare chiaro, dalla gioia e dall’entusiasmo di tutti questi festanti ragazzini, che ogni attività umana costruttiva porta con sè una carica di energia creativa, che può essere vissuta come un percorso per costruire se stessi, per rapportarsi agli altri e scoprire i propri limiti e le proprie attitudini e prerogative: svelare se stessi a poco a poco. Il gioco è perfetto terreno fertile per questo genere di crescita, costellato di sorrisi e risate, lascia stanchi senza saperne precisamente il perché, dal momento che la soddisfazione e il divertimento rendono la fatica relativa. Un primo impatto assolutamente positivo quindi, che lascia spazio aperto alla voglia di continuare a giocare a costruire qualcosa di davvero importante, non solo sul piano materiale per chi ha di meno ma anche sul piano umano, per dare vita a un nuovo rapporto col nostro modo di percepire la realtà! Andrea