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domenica 19 maggio 2013

La Nepalite


In primis GRAZIE ai fratelli, alle sorelle (ed al Papone) che da Marzo hanno lavorato duro qui in Nepal  e tutti gli amici che ci supportano dall' Italia nella costruzione della casa per i nostri ragazzi. 
scimmiette
Quasi tre mesi di lavoro, sudore, risate, gite e momenti di gioia passati in armonia tra di noi e con i bambini. Le parole sono sempre piccole e sbiadite, le emozioni e le sensazioni qui sono invece sempre forti, come una febbre, una malattia, che ha anche un nome. Si chiama Nepalite. I sintomi piú. evidenti sono l'alternanza mentalmente debilitante di odio ed amore nei confronti del Paese e del suo popolo adulto ed un affetto smisurato per il popolo dei Piccoli.
Sono davvero persone speciali, belle facce, cuori aperti e menti brillanti, sono dei moltiplicatori d’amore, gli dai uno e ti ridanno cento.
Diamanti cresciuti in mezzo al riso.
Imbattersi in loro è una fortuna ma anche una condanna, perchè una volta che li conosci un pezzo del tuo cuore se lo tengono loro qua sull’ Himalaya! La Nepalite è contagiosa, fatevi contagiare!!

Ecco il video dei lavori https://www.youtube.com/watch?v=BHpp2DIz1J4 Siamo quasi alla fine ma abbiamo ancora tante spese essenziali da affrontare, OGNI PICCOLO AIUTO E’ UN GRANDE AIUTO!!!


Gita ragazze a Kathmandu



domenica 7 aprile 2013

Extreme Makeover: Hostel Edition


ERRATA CORRIGE: questo post era stato pubblicato con strafalcioni dei quali mi vergogno profondamente.
A misera discolpa vi informo che il nuovo PC, provvidenziale dono di un caro amico di HT, non capisce l'italiano e non ha i nostri accenti quindi scrivo sempre con gli apostrofi. Grazie :)


Ogni volta che mi metto a scrivere scorrono pensieri, foto, momenti, risate e sensazioni che sulla carta appaiono sbiadite e rimpicciolite. Penso a voi amici che ci leggete, vorrei potervi teletrasportare qui, presentarvi i piccoli grandi protagonisti di questa meravigliosa avventura e farvi vivere un po' i ritmi e le dinamiche della vita da villaggio nepalese. Ti svegli col sole ed il suono delle campanelline delle varie "puja" induiste mattutine, passeggi in un mare verde di grano e campi per andare a far colazione con i bambini a scuola da nonna papera che ti spadella mezzo chilo di riso alle nove della mattina e con la pancia piena vai giu' di martellate, chiodi, legno grezzo che diventa tavole, che diventano un tetto  in un armonia di lavoro, divertimento e tempo speso bene che ti dimentichi che e' domenica, di Pasqua. Me lo ha ricordato Ankit. "Happy Easter Mia". Sei cattolica? Mhh, diciamo di no. Credi in Dio? Mhh, diciamo di si. Con un sorriso ed uno sguardo vispo che avreste dovuto vederlo spara il domandone: se Dio ha creato tutto, chi ha creato Dio? Così ti ritrovi a parlare di teologia e vita con un bambino di 9 anni che ti affascina e coinvolge come fosse grande. Non so se e' una questione di latitudine o di generazione ma questi bambini e ragazzi sono davvero speciali. Ogni giorno mi sorprendono con le loro attenzioni ed i loro ragionamenti arguti, sempre allegri ed attenti a tutto quello che succede intorno. Ed ora succede che un gruppo di amici venuti da lontano sta costruendo una nuova casa per loro. Vedendo il tetto che prendeva forma e' scoppiata la baraonda del dove mettiamo i letti, chi dorme dove e con chi. L'entusiasmo e' nell'aria e sorregge Giona, Oscar e Tia mentre lavorano in bilico sulle travi. 



Ieri un momento Fantozzi li ha colti di sorpresa mentre fissavano i pannelli. Una tempesta di vento annacquata si e' quasi portata via lamiera e ragazzi che stoicamente hanno lavorato fino al tramonto.
Norme di sicurezza ISO zeromila! A tratti mi viene un po' paura ma come direbbero i Blues Brothers, "siamo in missione per conto del Signore" e va tutto bene. Un abbraccio forte da tutti noi a tutti voi.





giovedì 28 luglio 2011

GRAZIE






Ciao amici,
questo breve post è per dirvi GRAZIE!! Le vostre mail di risposta al blog sono commoventi, siete un grande sostegno morale ed è bello sapere che siete in tanti a sostenere Human Traction. Come ho raccontato in un post precedente, il processo per ottenere il visto di un anno spesso rappresenta un incubo per noi bideshi (stranieri in nepalese): letteralmente centinaia di fotocopie di passaporto, cv con tanto di pergamene di liceo e università, lettere di approvazione di indefiniti e indefinibili ministeri etc etc. Il mitico Mukesh dell' Ong partner Our Sansar oursansar.org mi sta aiutando tantissimo, smazzandosi per me parte di questo simpatico tour; finora non ci sono ostacoli. Per ostacoli si intende che il prezzo lievita di ufficio in ufficio, di timbro in timbro...Mukesh è "del mestiere", confido in lui e se tutto va bene me la caverò con "solo" 630 euro. Settimana prossima dovremmo riuscire a concludere. Oursansar in Inghilterra sta raccogliendo i fondi per il progetto di casa famiglia del quale, inshallah, sarò la coordinatrice.
Un abbraccio e un augurio di buone vacanze ai fortunati che andranno in ferie e un "tenete botta" a tutti gli altri:)